Il regista di Trainspotting fa un tuffo in India, gira immagini stupende dagli elicotteri sulle periferie di Mumbai, frulla il tutto con attori bambini non protagonisti e serve con classe una coinvolgente storia, risultato? Oscar come miglior film.
The Millionaire è una bellissima favola d’amore che ci racconta tante realtà tristi. La premessa di questo film non è stravolgente in quanto ad originalità, mi ricorda infatti qualcos’altro che non mi viene in mente, la conosciamo, Jamal un ragazzo di estrazione povera, poverissima che ha vissuto di espedienti insieme al fratello partecipa a Chi Vuol Esser Milionario indiano, conoscerà tutte le risposte? Ed in che modo? Ed è anche la storia di due fratelli ed un’amica adorata… stupenda, Latika. Attori molto bravi sia i piccoli che i grandi, aggiungono notevole senso di realismo al tutto.
Come sempre nelle mie recensioni non mi piace dare spoiler e quindi mi limito ad un’analisi più generale. Il film colpisce per il realismo della fotografia che inquadra stupendi scorci “poveri” e caratteristici dell’India e toccando i temi chiave di quella geografia: dalla (ovvia) predominanza e influenza della tv, alla religione (e le inutili sofferenze di cui è fonte) passando per il rinomato primato indiano dei call center. Il montaggio è mozzafiato, negli inseguimenti e nelle scene più movimentate, così come in piccoli tocchi di classe che gestiscono i passaggi tra il “presente” del quiz e i numerosi flashback.
I momenti che danno un bel pugno nello stomaco a noi occidentali sono tanti, la povertà e la realtà ci viene proposta con la fotografia appunto stupenda che non fa sconti però al realismo, i bambini delle baraccopoli ne passano davvero di tutti i colori (è un eufemismo), su tutte lo sfruttamento minorile, insomma il contatto con tutto ciò che trova terreno fertile nella povertà. E’ lo strato sociale dove non si hanno i soldi per mangiare, i bambini orfani si comprano con la Coca-Cola, e si sogna con i miti della tv e del cinema, dove, con una metafora fortissima, il piccolo Jamal bloccato in un gabinetto pur di avere un autografo da uno dei suoi idoli preferirà fuggire nella melma…
Un film davvero “indiano” per quanto girato da un inglese, che parla di amore puro, del bene e male, stereotipati, dei due fratelli frutto della stessa terra e così diversi… c’è una redenzione finale, struggente e dovuta, che regala un altro simbolo, una vasca di soldi, sporchi, insanguinati e forse inutilizzabili, in contrasto con quelli “onesti” della vittori milionariaa (forse?) di Jamal.
La musica che ritma i momenti frenetici, le sequenze più “sentimentali” e il delirante finale bollywood è direi perfetta per il film.
The Millionaire è da vedere, forse anche non al cinema (ma la fotografia “sporca” è molto bella), forse non era propriamente da Oscar (sospetto che gli americani siano rimasti orgogliosi della scena, non cogliendone il lato critico, in cui la coppia americana in viaggio paga il bimbo improbabile guida turistica e complice della truffa: “Ecco invece un pezzo della VERA AMERICA!”), ma è un’emozione da vivere, che apre gli occhi a genitori e figli su come, anche in periodo di crisi, possono ritenersi fortunati perché in India davvero “uno su mille ce la fa”. La soffertissima storia d’amore mi ha fatto anche commuovere al cinema: fortunatamente ero solo.
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bella recensione, ho voglia di verlo!
scusa ma perchè hai cambiato la grafica del sito? quella di prima era fighissima! questa blue non sa di nulla!