Transformers 2, se il troppo storpia


Per parlare di Transformers 2 come di qualsiasi blockbuster bisognerebbe mettere da parte alcuni criteri con cui si valuta qualsiasi altro film, ovvero la trama che (di solito) è sacrificata in favore dell’aspetto spettacolare del prodotto.
Il film è comunque rivolto ad un doppio target, come il primo, il settore nostalgici (30enni) dei vecchi cartoni e i nuovi fans, presumibilmente i teenager americani di oggi. Proprio su questa ultima fetta si saranno basati gli sceneggiatori dato che non si sono preoccupati affatto di incongruenze che sono disseminate nel film… insomma robot antropomorfi enormi venuti da regioni sconosciute dello spazio ok, ma oggetti nascosti (neanche tanto bene…) nei siti egiziani più archeologicamente studiati e sviscerati della storia nooo, non si può accettare! ;-)

fotogramma Optimus Prime

In Transformers 2 vediamo il ritorno di tutti i personaggi o quasi del primo episodio insieme a tanti nuovi robot, ma sono stati usati bene? Il bravo Shia Labeouf? La statuaria, perfetta Megan Fox e il proseguimento del loro coinvolgimento sentimentale e il simpatico/antipatico John Turturro? No, non direi.

Un peccato perché essendo già abituati ed affezionati ai personaggi ci sarebbe stato più tempo per sviluppare qualcosa di più coinvolgente, una minaccia più tangibile che qualcosa nascosta in Egitto (non preoccupatevi cerco sempre di non fare spoiler nelle mie recensioni). Anche la recitazione, anche se il tono è da fumetto, da commedia americana adolescenziale è sostenuta seriamente solo dal giovane Shia.

Mi viene sempre da pensare… ma perché con una produzione così costosa ci si riduce poi a fare una storia che non coinvolge eccessivamente? Più che nel primo, il pretesto fa acqua: si tirano in ballo lontane minacce sopite da qualche parte sul nostro pianeta, vendette, l’Egitto… cose a mio parere un po’… scontate.

Megan Fox in Transformers 2

Nota positiva: come il primo anche questo è fortunatamente spesso molto ironico, con battute anche nel mezzo dell’azione davvero simpatiche… un po’ più pesanti le allusioni “sessuali” tipiche da ragazzi al college (tra l’altro proprio all’inizio nel college assistiamo però ad alcuni dei momenti più spassosi grazie alla bravura del protagonista).

Detto ciò parliamo del motivo per cui tutti siamo andati a vedere il film… MEGAN FOX!!! Lei è bellissima, impeccabile, ma fa poco, se non regalare dei primi piani da svenimenti per i maschietti in sala. I Transformers stessi sono ugualmente stupefacenti, dettagliatissimi, enormi… stenti a credere che siano in computer-grafica, insomma ci sono, sono VERI! Si ammicca più che nel primo alla patria d’origine dei robot, al Giappone sia con nuovi personaggi che con situazioni (fateci caso, nel finale…) davvero alla Mazinga!

Lo scontro nella foresta che è un tripudio visivo, è davvero lo spirito dei vecchi cartoni resi reali come mai avremmo pensato che un giorno sarebbe stato possibile vedere. Anche qui c’è una piccola nota negativa: i combattimenti troppo confusi e difficili da seguire, tant’è vero che nei numerosi passaggi al rallentatore dove si ha modo di gustare i dettagli, l’effetto invece è davvero sbalorditivo.

fotogramma Transformers 2

La stessa fotografia a cui Bay ci ha abituati è perfetta, niente da dire, il film è colorato, luccicante, veloce, curato come un… video musicale di MTV. Molte scene, complice la magia del grande schermo sono davvero impressionanti (un Megatron sotto forma aerea che sfreccia nello spazio, vedute desertiche aeree che lasciano intuire le spaventose dimensioni dei robot, ecc).

Michael Bay è un bravissimo regista di commercial, ultratecnico, professionalissimo, ma ossessionato dall’universo militare. Stavolta ha proprio esagerato, troppi, tantissimi elementi per “riempire” come un hamburger questo sequel, anche per gli americani il motto bigger is better, stavolta non mi sembra abbia funzionato vista la votazione su IMDB. Il film è comunque da vedere al cinema perché è esteticamente spettacolare, ma rispetto al primo c’è solo un incremento di quantità di tutto.

Rating: ★★★☆☆